Allegria e tradizioni nel carnevale di Zejane e Mune.
CARNEVALE TRA GLI ISTROROMENI A NORD DEL MONTEMAGGIORE
La tradizione del carnevale tra gli istroromeni è molto antica ed ha delle diversità ed analogie con quanto viene fatto in tutta la zona slava.
Il carnevale è sicuramente la festa più importante che coinvolge le due comunità di Zejane e Mune. I festeggiamenti incominciano già dopo l’Epifania in tono sporadico e minore per concludersi il martedì grasso.
Nel 2003 assieme ad un istroromeno triestino, Ezio Bortul, su invito del presidente dell’Associazione degli Istroromeni Andrei Glavina, dott. Emil Petru Ratiu sono andato in Cicceria per assistere ad un carnevale istroromeno. Là ho avuto il piacere di incontrare una equipe della televisione romena di Timisoara ed una brava giornalista la dott.ssa Cristina Cojocaru.
Siamo andati nel bar/trattoria di Mune, unico locale pubblico esistente tra i due paesi, e lì abbiamo incontrato il sindaco di Mune e molti cittadini. Ci hanno offerto “grappa e fritole” di sapore casalingo. Poi abbiamo aspettato le maschere.
Siamo andati verso una casa al margine di Mune dove i padroni avevano preparato tavoli all’aperto e bibite per quella che doveva essere la prima tappa delle maschere.
Dopo poco sentiamo musica e vociare da lontano e dalla strada di Zejane vediamo una frotta di giovani, ma anche meno giovani, vestiti con sciarpe, coriandoli e cappelli colorati arrivare correndo. Questo gruppo formato da abitanti dei due paesi e con alcuni anche che suonavano strumenti musicali andavano in tutte le case dei due paesi che avevano già in precedenza fatto sapere che li avrebbero accolti.
Da quel momento, sempre di corsa inseguendo il gruppo abbiamo visitato una decina di case con i proprietari che ci accoglievano con ogni ben di Dio e che alla fine regalavano al gruppo delle maschere anche una grande pancetta affumicata che veniva infilzata su uno spiedo. Quattro dei giovani mascherati erano vestiti con pelli di capra ed avevano dei campanacci legati intorno alla cintola.
Altri quattro invece avevano una lunga parrucca di coriandoli che cadeva dalla testa. Questa tradizione ricordava molto quella della “capra” che si svolge in varie zone della Romania. L’atmosfera è stata tutto il giorno gioiosa ed allegra con abbondanti libagioni e assaggi di squisiti manicaretti.
Pur nella sua semplicità questa piccola comunità è riuscita ad esprimere una vitalità ed una capacità di comunicazione e di solidarietà che sono alla base di ogni comunità umana ma che spesso nelle turbinose esistenze delle moderne città tutto ciò viene travolto da una solitudine e da un egoismo dilagante.
Oltre 100 sono le fotografie che sono state realizzate in questa indimenticabile giornata che si trovano nella sezione FOTOGRAFIE, album ISTROROMENI, sottoalbum CARNEVALE IN CICCERIA. Cav.uff. dott. Ervino Curtis