STORIA DEL CONSOLATO ROMENO A TRIESTE

Trieste nel 1700 conosce uno sviluppo eccezionale dovuto alla scelta degli Asburgo di creare colà il proprio porto principale, oltre allo sviluppo delle infrastrutture portuali cresce, in quel periodo, la città, l’economia e la popolazione. Crescono le ditte commerciali, le rappresentanze di ditte straniere, le compagnie di navigazione, etc. e crescono anche le rappresentanze diplomatiche, il primo consolato viene aperto a Trieste nel 1732.  I mercanti formavano, secondo la nazione di provenienza, piccole comunità, etnico – religiose, che necessitavano di garanzie, di tutela, e di rappresentatività per poter commerciare in sicurezza.

La rilevanza commerciale di Trieste e del suo porto, aumentata dopo l’apertura del Canale di Suez nel 1869, fece crescere  il numero dei consolati e la Romania, divenuta uno stato sovrano nel 1861 ha necessità di crearsi una struttura economica e diplomatica anche all’estero.

Nel 1866 viene designato Principe della Unione dei Principati Carlo Hohenzollner Sigmaringen che diventerà nel 1881 il primo Sovrano del Regno di Romania. Due anni prima, nel 1879, firma il decreto che istituisce a Trieste il consolato onorario affidato a Jean (Giovanni) di Demetrio.

La famiglia di Demetrio aveva già interessi economici in Romania (concessioni forestali, segherie, commercio del grano) oltre ad altre attività commerciali a Trieste ed. aveva un ruolo importante anche nella influente comunità greca a Trieste di cui Costantino  e Antonio di Demetrio, zio e nipote, saranno Presidenti della Comunità, il primo negli anni 1887, 1888, 1889 ed il secondo nel 1971 e 1972.

Il primo Console è Jean (Giovanni) di Demetrio e nel 1892 viene fatto vice Console il fratello Costantino mentre nel 1920, vice Console è nominato il figlio di Jean, Antonio.

Precedentemente, nel 1919, il Consolato riaperto dopo la interruzione dal 1916, dovuta alla entrata in guerra della Romania contro l’Austria-Ungheria, era stato trasformato in Consolato Generale Onorario e pertanto aveva assunto un segretario grazie anche al contributo annuale che la Romania aveva destinato a tale struttura. Le circoscrizioni di  competenza del Consolato sono estese alle provincie di Trieste, Istria, Gorizia, Fiume, Udine e Belluno. La sede del Consolato era nello stesso edificio dove si trovavano gli uffici della ditte della famiglia di Demetrio, in via San Nicolò 14.

Nel 1927 muore a 90 anni Jean di Demetrio e suo figlio Antonio diventa  prima Console e poi Console Generale Onorario.

Nel 1943 il figlio di Antonio, Alessandro, nato il 27 luglio 1926, viene nominato, il 4 gennaio 1944, cancelliere del Consolato. Un dramma sta però per abbattersi sulla famiglia di Demetrio. Il giovane Alessandro muore, prima di compire i diciott’anni, sotto i bombardamenti di Trieste del 10 giugno 1944, mentre svolgeva il suo lavoro di volontario dell’UNPA, struttura di protezione civile dell’epoca. In un articolo su IL PICCOLO del 15 giugno 1944 si legge: ….Davanti a un rifugio nel  tentativo di salvare alcune persone che non avevano ancora raggiunto la zona di sicurezza, cadeva il diciottenne Alessandro di Demetrio, figlio del Console Generale di Romania. Una fiorente vita spesa in un attimo di puro altruismo….

Dal 1943 la situazione del Consolato è condizionata anche dalla confusione che esiste nella fase finale della guerra e nel dopoguerra. Infatti Trieste dal 10 settembre 1943 diventa parte del Litorale Adriatico che è direttamente annesso al Terzo Reich. Il 1 maggio 1945 Trieste è occupata dalle truppe partigiane della Jugoslavia titina. Il 9 giugno 1945 la Jugoslavia accetta la Linea di confine Morgan che divide la Zona A (amministrazione alleata) dalla Zona B (amministrazione Jugoslava). Dal 12 giugno 1945, con il ritiro delle truppe titine,  la città è posta sotto occupazione alleata che si trasforma in Territorio Libero di Trieste (Zona A) dal 16 settembre 1947 con Governatore nominato dall’ONU.

Nel contempo in Romania dal 23 agosto 1944  il Re Michele aveva deposto il dittatore Antonescu e l’esercito romeno aveva,  cessato di combattere con i nazisti ed iniziato l’avanzata verso l’occidente assieme all’Armata Rossa. Nel 1945 si forma a Bucarest un Governo di coalizione a guida del comunista di Petru Groza. Nel 1947 abdica il Re Michele e parte per l’esilio mentre si forma la Repubblica popolare romena a guida comunista.

Di seguito il rapporto del Ministero degli esteri della Romania che certifica la cessazione del Consolato a Trieste:

ROMANIA

MINISTERO DEGLI ESTERI

Divisione del personale

Bucarest, 20 novembre 1946

RAPPORTO

SITUAZIONE DEL CONSOLATO ONORARIO DI TRIESTE

Il Consolato Generale Onorario di Trieste, diretto dal Console generale Onorario Antonio di Demetrio, nella sua circoscrizione consolare le provincie di Trieste, Pola, Zara, Gorizia, Udine e Belluno.

Il Signor Ministro Mihail Camarasescu, incaricato d’Affari della Romania a Roma, con un telegramma ed un rapporto,  trasmesso al Ministero, informa che le autorità militari alleate hanno invitato il Console Generale onorario romeno a sospendere l’attività del Consolato nel territorio di Trieste. Il 13 settembre 1946, il Consolato ha cessato l’attività.

Similmente, hanno cessato l’attività i consolati di Spagna, Portogallo, Bulgaria ed Olanda, presenti a Trieste. Solamente il consolato della Svizzera, che si era occupato, nel tempo di guerra, degli interessi  anglo-americani e francesi, è rimasto in funzione.

Il Console Generale Onorario di Demetrio, riferisce, in un rapporto  trasmesso alla nostra Legazione di Roma che la causa reale della decisione presa dal Comando alleato è stata quella di potersi  opporre più facilmente, con questo precedente,  alle richieste dell’Unione Sovietica e della Jugoslavia di aprire Consolati a Trieste.

Il Signor Ministro Carasescu è del parere di aprire un Consolato Onorario a Udine, “necessario per  difendere gli interessi della Romania nel Nord Est dell’Italia”.

L’Exequator del Console Generale Onorario di Demetrio è valido per le provincie di Trieste, Pola, Zara Gorizia che fanno parte della Venezia Giulia che si trovano ora sotto amministrazione alleata, e per le provincie di Udine e Belluno che fanno parte dell’Italia.

In considerazione della situazione oggi esistente, e sulla base del rapporto inviato da Roma, la Divisione del Personale propone la creazione di un Consolato Onorario a Udine, sotto la direzione del Console Generale Onorario Antonio di Demetrio.

IL CAPO DELLA DIVISIONE DEL PERSONALE

Em. Popescu

Console Generale

Vice Direttore

La preoccupazione di Antonio di Demetrio, che viene esplicitata in una lettera del 25 settembre 1946 al Ministro plenipotenziario della Romania a Roma Camarescu, è quella dei rifugiati dalla Romania che arrivano a Trieste  e che sono arrivati, in quei ultimi tempi, a considerevoli numeri fino a 65 persone  al giorno.

Ma la situazione in Romania è profondamente cambiata ed il Governo comunista romeno cerca di bloccare questo esodo che considera fatto da fascisti e capitalisti ed anche con una serie di accordi con il Governo comunista Jugoslavo mette in atto misure di controllo e repressione, soprattutto alla frontiera del Banato. Queste misure verranno ulteriormente rafforzate con l’uscita della Jugoslavia dal Cominform, 28 giugno 1948, che però non hanno un effetto di tolleranza dello Stato Jugoslavo verso i rifugiati che cercano di passare oltre la Cortina di ferro, così definita da Winston Churchill nel famoso discorso di Fulton il 5 marzo 1946 dove afferma che la Cortina di ferro si estende da Stettino a Trieste, certificando così l’inizio della Guerra Fredda tra est ed ovest Europa.

Il grande problema dei profughi o rifugiati interessa milioni di persone in Europa e ci sono varie organizzazioni internazionali che si occupano di ciò sia in termini generali (IRO, Organizzazione Internazionale per i Rifugiati, finanziato direttamente dagli USA,  che diventa poi UNHCR, Alto Commissariato per i rifugiati alle dipendenze dell’ONU) che in termini più particolari secondo le nazionalità dei rifugiati. Per quanto riguarda la Romania negli USA una potente organizzazione cattolica a livello mondiale per tutti i rifugiati il NCWC (National Catholic Welfare Conference) sostiene fortemente i profughi romeni grazie all’interesse dell’ex segretario del Nunzio apostolico in Romania Mons. Kirk, a Trieste questa organizzazione umanitaria è rappresentata da  don Alfredo Bottizer.

A Trieste Antonio di Demetrio costituisce un Comitato di Assistenza per i romeni che successivamente diviene la sede del ROMANIAN WELFARE INC., New York, N.Y., 18 East 60th St. NEW YORK 22, N.Y. Tel. Plaza 9-5540 che ha filiali in 12 Stati nel mondo. Praticamente senza soluzione di continuità gli uffici di di Demetrio di via San Nicolò 14, si occupano della assistenza ai romeni prima come Consolato, poi come Comitato infine come organizzazione di Romanian Welfare.

I profughi romeni che riescono a passare indenni le dure frontiere romeno-jugoslave e  poi quelle non meno difficili jugoslave-triestine vengono accolti nei campi profughi di Trieste essenzialmente nel grande complesso di San Sabba.

Gli uffici di via San Nicolò distribuiscono vestiario, fanno varia assistenza ed informativa, e cercano in tutti i modi di aiutare queste persone, che hanno perso tutto, a cercare di trovare una via in qualche paese del mondo per ricominciare una nuova vita.

La nostra ricerca termina alla fine degli anni ’50 quando comincia ad esaurirsi il massiccio flusso dei profughi dalla Romania anche se continua ancora per diversi anni in maniera più contenuta.

In altro capitolo si tratteranno più dettagliatamente le storie dei rifugiati a Trieste.

Il Consolato Generale romeno a Trieste riaprirà la sua sede nel 2009 con il Console dr. Radu Octavian Dobre poi con il Console dr. Cosmin Dumitrescu ed ora con il Console Victor Cosmin Lotreanu.

Le informazioni contenute in questa sezione sono state ricavate dalla numerosa corrispondenza trovata nei faldoni del Ministero  degli Esteri della Romania che il dott. Ervino Curtis ha potuto consultare grazie all’interessamento del Console a Trieste dott. Radu Dobre.


logo_decebal_footer © decebal.it 2005-2020